Unterrasse | Nome | HB Nr. | Padre | Dam-Sire | Geb. | Polled |
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Pustertaler Sprinzen | AMI-SPRINZ | 99/49928 | PAUL PSS | PSS | 1989 | |
Pustertaler Sprinzen | BEPPO PSS | 10/601054 | POLZER PSS | OMAR/OM VOS | 1998 | |
Pustertaler Sprinzen | ENZO PSS | 10/601087 | EMIR PSS | OZEAN PSS | 2011 | |
Pustertaler Sprinzen | EPPAN PSS | 10/601076 | ELIOT PSS | FRIK PSR | 2008 | |
Pustertaler Sprinzen | FRIEDLAND PSS | 10/601060 | FRIK PSR | ALADIN PSS | 2002 | |
Pustertaler Sprinzen | OLLIVER PSS | 10/601093 | ORION PSR | PREUSS PSS | 2013 | |
Pustertaler Sprinzen | OVID PSR | 10/601079 | OZO PSR | ORKAN PSR | 2008 | |
Pustertaler Sprinzen | OZEAN PSS | 10/601064 | OSSI PSS | OMAR/OM PSS | 2004 | |
Pustertaler Sprinzen | OZO PSR | 10/601058 | ORKAN PSS | PSS | 1998 | |
Pustertaler Sprinzen | PETRUS PSS | 10/601077 | PIZ PALUE PSS | FALLER PSS | 2005 | |
Pustertaler Sprinzen | PIZ PALUE PSS | 10/601057 | PREUSS PSS | IRBIS PSR | 1999 | |
Pustertaler Sprinzen | PREUSS OPEM PSS | 10/601005 | OMAR/OM VOS | PSS | 1995 | |
Pustertaler Sprinzen | SARDO PSS | 10/601066 | FALLER PSS | ORSO PSS | 2005 |
Originata durante il ‘700 sull’arco alpino centro-orientale dall’incrocio di bovini Walser, dopo essere diventata la razza più produttiva e commercializzata all’interno dell’Impero Austro-Ungarico, guerre, nuove frontiere e leggi sulla riproduzione animale poco lungimiranti ne hanno ostacolato l’allevamento mettendone a rischio la sopravvivenza.
Pur trattandosi di una popolazione a limitata diffusione (in Europa..) possono essere individuati all’interno della razza due ceppi con diverse attitudini produttive: quello “tedesco” diffuso in Alto Adige, Friuli, Austria, Svizzera e Germania dove prevale la linea nutrici, e quello piemontese (conosciuto come Barà), derivato dal primo e utilizzato localmente ancora come razza a duplice attitudine.
La vacca Pustertaler è molto adatta ad essere utilizzata come nutrice in primo luogo per la sua plasticità e la notevole rusticità che le permettono di adattarsi ad ogni tipo di ambiente, clima e situazione di allevamento. Si trova infatti a suo agio in stalla come allo stato brado, sull’arco alpino con innevamento (che spesso non le impedisce di pascolare comunque!) e temperature di decine di gradi sotto lo zero, così come nelle zone semi-desertiche della Namibia, del Sudafrica e dell’Australia dove è probabilmente più diffusa che in Europa. Sopporta particolarmente bene la forte radiazione solare in quanto presenta la zona intorno agli occhi, il musello e i padiglioni auricolari sempre pigmentati (di nero o di rosso). In stalla come al pascolo il suo temperamento è sempre estremamente calmo. Trattandosi di una razza “primitiva” limita i movimenti allo stretto necessario e si allontana dalla cuccetta solo se affamata. Questa sua apparente “pigrizia” si nota anche al pascolo dove tende ad essere poco selettiva con il foraggio a disposizione: all’interno della parcella che le viene assegnata non si muove subito alla ricerca delle essenze migliori ma consuma tutto il foraggio a sua disposizione in un limitato raggio di azione prima di spostarsi. Questa poca propensione al movimento è molto importante nella fase di ingrasso perché a un gruppo di animali tranquilli corrispondono accrescimenti maggiori e più rapidi. La nutrice risulta sempre propensa al contatto con l’allevatore senza manifestare mai atteggiamenti di paura o aggressivi, fattore fondamentale per eseguire in sicurezza tutte le operazioni legate al controllo/marcatura dei vitelli e alla movimentazione degli animali destinati al macello. Un altro punto a favore della razza è la capacità di utilizzare in maniera molto efficiente foraggi scadenti e pascoli poveri. Questi ultimi possono essere anche molto pendenti e con molta roccia sporgente in quanto le vacche presentano un baricentro basso e unghioni pigmentati molto forti. Con un’alimentazione basata esclusivamente su foraggi e/o pascolo senza l’uso di concentrati la vacca riesce facilmente a produrre oltre 40 quintali di latte con una curva di lattazione piatta mantenendo sempre un’ottima forma fisica. Questo aspetto si traduce in una rapida crescita del vitello con elevati incrementi ponderali e in un rapido ritorno in calore della madre. A completare l’efficienza di questa nutrice concorrono l’elevata fertilità, la longevità (non sono rare vacche di oltre 20 anni di età) e la facilità di parto. L’allevamento in purezza risulta interessante dal momento che la conformazione dei vitelloni è sicuramente superiore a quella di tutte le altre “razze rustiche” e paragonabile a quelle di Fleckvieh di tipo Robusto.
Il vitello Pustertaler è molto adatto alla produzione di carne di qualità: grazie alla buona produzione di latte della madre presenta incrementi ponderali elevati e crescita rapida senza bisogno di aggiunta di concentrati alla razione, il che lo rende molto adatto alla produzione “economica” di un vitellone leggero macellato sotto l’anno di età ad un peso di circa 350 kg. Ciò non significa che gli animali non rispondano bene all’ingrasso di tipo intensivo, qualora si desideri portarli ad un peso maggiore. Questo tipo di produzione risulta ancora più interessante alla luce del fatto che all’interno della razza sono molto diffuse le varianti genetiche responsabili della marezzatura della carne e della finezza della fibra muscolare, rendendo la carne particolarmente sapida e appetitosa e simile a quella ottenibile da altre razze pregiate da carne come Angus e Hereford che però presentano accrescimenti molto più lenti e rese nettamente inferiori.
La razza Pustertaler può essere usata in incrocio con due scopi diversi: l’incrocio terminale o la produzione di nutrici F1. Per l’incrocio terminale è consigliabile usare tori genotipizzati per la marezzatura della carne e la finezza della fibra muscolare e con parto normale o facile. Questi possono essere usati su razze da latte o a duplice attitudine per ottenere un vitellone leggero, oppure su razze specializzate da carne per migliorarne la qualità. In Australia il toro Pustertaler viene usato su fattrice Angus per mantenere l’elevata qualità della carne e per aumentare resa e precocità della progenie.
Per quanto riguarda invece l’ottenimento di fattrici F1 possiamo notare come l’inserimento di sangue Pustertaler in razze “rustiche” determini non solo un miglioramento della conformazione ma anche un sensibile aumento di tutti i caratteri legati alla fitness. Una volta ottenuta la prima generazione di femmine è poi possibile eventualmente inserire nuovamente sangue Pustertaler arrivando alla graduale sostituzione della razza originaria. In Sud Africa in particolare, l’inserimento di sangue dei migliori riproduttori Pustertaler bavaresi su fattrici di razze locali ha portato alla creazione di una nuova razza denominata “supertaler” dalle ottime caratteristiche di rusticità unite a resa e qualità della carne superiori rispetto alle razze originarie.
Discorso a parte merita incrocio su fattrice Fleckieh. In questo caso siamo di fronte ad una “combinazione” particolarmente riuscita. Fondendo i patrimoni genetici di queste due razze assistiamo ad un particolare lussureggiamento della progenie, superiore a quello ottenibile con la combinazione con altre razze: i vitelli presentano vitalità, conformazione, accrescimenti e precocità di crescita non paragonabili a quelli ottenibili delle razze pure di partenza. Tale direzione di incrocio, già ampiamente sperimentata in Australia, fornisce risultati ancora migliori utilizzando Fleckvieh linea carne: si otterrano fattrici ottimamente conformate, più fertili e rustiche, con una qualità della carne ancora migliore.
(Luca Poggetti Dr. Agr. Fleckvieh-Pustertaler specialist Friuli V.G.)